CINGOLO SCAPOLARE ARTICOLAZIONE
Articolazione sterno-clavicolareL'articolazione sterno-clavicolare è un'articolazione del cingolo scapolare formata dall'incontro fra l'estremità sternale (mediale) della clavicola, l'incisura articolare del manubrio dello sterno e la prima cartilagine costale. E' caratterizzata dalla presenza di una faccetta articolare per l'articolazione sterno-clavicolare, un'articolazione a sella scarsamente mobile. Dietro questa articolazione (a destra) passa l'arteria anonima, che pertanto può essere lacerata dopo una frattura a questo livello della clavicola, con gravi conseguenze. In corrispondenza dell'articolazione di sinistra termina un condotto linfatico, il dotto toracico. Entrambe le ossa presentano zone concave alternate ad altre convesse che incastrandosi l'una con l'altra formano un'articolazione a sella che consente movimenti secondo il piano antero-posteriore e quello verticale, oltre ad un certo grado di rotazione attorno all'asse maggiore della clavicola. Legamento sterno-clavicolare Consta di due bande fibrosa, una anteriore che si estende dalla superficie antero-superiore dell'estremità sternale della clavicola all'estremità antero-supero-laterale del manubrio sternale fino a raggiungere la prima cartilagine costale e una posteriore meno robusta che si estende dalla superficie posteriore dell'estremità sternale della clavicola alla porzione superiore della faccia posteriore del manubrio sternale. Legamento interclavicolare Collega le estremità sternali delle due clavicole agganciandosi anche all'incisura giugulare del manubrio sternale. Legamento costo-clavicolare Ha forma di un cono rovesciato ed è formato da due fasci uno anteriore e uno posteriore. Entrambi si estendono tra un'impronta presente sul margine inferiore dell'estremità sternale della clavicola alla prima cartilagine costale, il fascio anteriore si dirige andando dall'alto in basso medialmente quello posteriore lateralmente. |
Articolazione acromioclavicolareL'articolazione acromioclavicolare è formata da due faccette ossee rivestite di cartilagine (e da una capsula articolare rinforzata dai legamenti acromio-clavicolari). I principali legamenti a distanza sono il legamento coraco-clavicolare che dal processo coracoideo della scapola si diparte in due fasci, il legamento conoide e il legamento trapezoide, che trovano attacco sulla clavicola, rispettivamente sul tubercolo conoide e sulla linea trapezoidea. I legamenti acromioclavicolari, i quali rafforzano la capsula articolare, si distinguono in:
Dai dati estrapolati da uno studio a raggi X su 100 spalle di soldati americani si è potuta osservare una certa variabilità nelle dimensioni e nella forma delle superfici articolari.In alcuni soggetti le superfici sono separate da un menisco attaccato al legamento acromioclavicolare superiore. Questo menisco può essere una lamina di fibrocartilagine o un disco completo che divide l'articolazione in due parti. In altri soggetti non è presente un'articolazione sinoviale ma un cuscinetto di tessuto fibroso attaccato all'estremità esterna della clavicola senza cavità articolare. |
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L’articolazione scapolo-omerale (o articolazione della spalla) è un’enartrosi le cui superfici articolari sono date dalla testa dell’omero e dalla cavità glenoidea della scapola.
La testa dell’omero si presenta come un terzo di sfera, è liscia e rivestita di cartilagine ialina.
La cavità glenoidea è ovalare, poco profonda e meno estesa della testa omerale; la sua superficie è rivestita di cartilagine articolare. Il margine anteriore della cavità glenoidea presenta, nella sua parte media, un’incisura glenoidea che dà passaggio a vasi. Sul contorno della cavità di fissa un cercine fibrocartilagineo, il labbro glenoideo, che amplia così la cavità articolare. Il labbro glenoideo presenta una faccia interna e una faccia esterna. La faccia interna continua nella cavità glenoidea e fa parte della superficie articolare; la faccia esterna dà attacco alla capsula fibrosa e ai legamenti di rinforzo dell’articolazione.
L’articolazione scapolo-omerale consente all’omero un’ampia libertà di movimenti di flessione, estensione, abduzione, adduzione, rotazione e circumduzione.
I movimenti di flessione ed estensione sono piuttosto limitati e vengono resi più ampi dallo spostamento dell’intera cintura toracica; nell’abduzione, la testa omerale scorre al di sotto della volta coracoacromiale e si applica sul contorno inferiore della capsula, sporgendo nel cavo ascellare.
L’adduzione è limitata dalla parete del tronco.
La rotazione può essere interna od esterna.
Nella circumduzione il braccio descrive un cono la cui base volge in fuori, in basso e in avanti.