OSCE nel tempio dell’Osteopatia
Il team Spine Center / Osce nel tempio dell’osteopatia ATSU University – Kirksville
di Massimo Tranchina D.O.M.R.O.I
“An Osteopathic American dream”
Era da un po’ di tempo che dicevo al capo dello Spine Center, Sav:” Andiamo a fare un giro a Kirksville? Forse lo spirito di Still potrebbe illuminare le nostre decisioni osteopatiche”…dopo una breve riflessione, si decide di partire. Ehhh vaiiiiiiiii si va negli States!No non è stato tanto facile! Per questa avventura Americana abbiamo dovuto stabilire i contatti, decidere il periodo i programmi, il gruppo, ma I’esperienza alla fine è stata sicuramente positiva e da ripetere con i gli studenti della scuola OSCE. Ho contattato personalmente la responsabile dei rapporti con le delegazioni estere dell’universita’A.T.S.U. mrs. Debra Summers e insieme abbiamo strutturato un programma di visita alle attivita’ della più antica e illustre universita’ osteopatica del mondo: la A.T. Still University- MO- USA.
Abbiamo costituito il nostro team di visita a Kirksville, e la squadra è formata da :
Great team ma sicuramente da collaudare …c’è con noi l’incognita fiol dun Tinarel: ce la farà un vegano convinto a sopravvivere negli States senza conoscere una parola d’inglese? Partenza da Bologna il 14 aprile per Chicago via Amsterdam con KLM . Dopo 2 comodi voli e una perquisizione accurate della polizia di Chicago alla pericolosa terrorista D.O. Anselmi , arriviamo a Chicago sotto la neve.
Ragazzi …che freddo 1grado e 7 ore di strada da fare per arrivare a Kirksville con la nostra auto-bus, ma il Driver tiene e dopo una notte nel mezzo del niente del Missouri, il mattino dopo arriviamo a Kirksvile con grande puntualita’.
Siamo pronti: alle 12.00 Debra Summers ci aspetta all’entrata dell’università, l’eccitazione per noi osteopati è immensa stiamo entrando nella nostra storia osteopatica. Io vengo preso da un attacco tachicardico- adrenalinico, mentre gli altri incominciano a fotografare compulsivamente; solo Sav si mantiene calmo e riflessivo, chiedendosi: “ne sara’ valsa la pena?”
Primo incontro con il responsabile dell’Osteopathic Museum, dr. Jason Haxton che ci introduce nell’Università, siamo inseriti con la delegazione osteopatica spagnola capitanata dal D.O. Francisco de Bilbao. Ole’!
Alle 12.30 conosciamo il capo dipartimento delle manipolazioni mediche osteopatiche, Dr.ssa Karen Snider (acc… questa è proprio la grande capa lo vediamo dai rispettosi attenti di tutto il personale). L’Insegnante facendoci visitare gli ambulatori ci illustra come viene organizzata l’attività clinica di tirocinio.
Si arriva al lunch time. Consumiamo il pranzo tutti insieme nella mensa della clinica con colleghi in camice o in divisa operatoria con il fonendo a tracollo (yes, proprio come Grey’s Anatomy).
Dopo pranzo, Karen ci porta a vedere come si svolge una lezione di osteopatia craniale alla ATSU, proprio dentro il grande Dome “the Osteopathic Cathedral”: 200 lettini per 400 studenti (uhaooooo)! Lezione molto basic, ma interessante per potersi approcciare con questi futuri, piu’ medici che osteopati americani, che studieranno in questa universita’ per 6 anni al costo di 45.000 $ l’anno, ovviamente escluso vitto e alloggio. La cosa che ci sorprende di più è che le richieste superano abbondantemente i posti che l’Università mette a disposizione ogni anno. Devono, infatti, fare delle drastiche scremature prima di arrivare a selezionare i “fortunati” ammessi.
Nella seconda parte del pomeriggio assistiamo anche ad una lezione di osteopatia strutturale lombare, diretta dal grande capo Karen. Siamo impegnati a non perdere una sola parola della nostra guru Americana: brava insegnante dalle mani intelligenti. Nella dimostrazione pratica la vediamo eseguire un thrust dell’iliaco con una precisione dei movimenti ed un’eleganza inaspettata. Con “il fiol dun Tinarel”, esperto di arti marziali, conveniamo che le movenze di Karen molto sono dovute al tai chi, pratica che il nostro cicerone esegue con assiduità.
L’italian team Osce cede nel tardo pomeriggio. Il jet lag si fa sentir,e quindi cena sul lago con i responsabili dell’Università ad orario rigorosamente da pensionati e poi tutti a nannen.
La seconda giornata è clamorosamente la piu’ eccitante del viaggio. L’universita’ ATSU ci ha invitati, come rappresentati dell’osteopatia Italiana, niente di meno che alla “ white house” del governo del Missouri a Jefferson City : “we are the Italian patriot” .
Siamo capitati nel giorno della scopertura del busto di Still che entra prepotentemente nella “hall of fame” di tutti gli uomini che hanno fatto la storia del Missouri. Siamo nel palco assieme a tutti gli studenti della Still University a questo punto il governatore lode le gesta di Still in un cerimoniale che niente ha da invidiare alla piu’ famosa White House di Whashington con inni, bandiere e militari in alta uniforme.
Ci coglie di sorpresa il ringraziamento dello speaker alla delegazione italiana e spagnola presente per essere partecipi a questo grande evento. Siamo orgogliosamente emozionati: lo spirito di Still ci ha pervaso. Tra foto ufficiali con gli studenti delle Universita’ di osteopatia e visita al museo della storia del Missouri, cosa altro chiedere ? L’imprevedibile! Mi avvicino alla pronipote di A.Still e con lei mi faccio immortalare in una foto che mi fa sentire ancor piu’ vicino all’anima del nostro “papa”. Ma non finisce qui. Assieme al nostro Driver Doctor Spine veniamo immortalati niente di meno che con lui: il mezzobusto di Still appena inaugurato.
Pomeriggio dedicato allo Still Hildred Sanatorium, interessantissimo ospedale dell’epoca e attualmente museo, dove Still curo’ assieme al dr. Hildred pericolosi malati di mente.
E’ un tuffo nella storia della medicina psichiatrica e nella conoscenza di come questi nostrl primi osteopati hanno applicato i loro innovativi principi, sconvolgendo l’arrogante e chiuso mondo medico dell’epoca e non solo.
Doveroso passaggio al cimitero dove Still è stato sepolto a Kirksville e dove naturalmente, da bravi turisti, ci siamo fatti immortalare accanto alla tomba di doctor Andrew.
La giornata non finisce qui perché Jason, il direttore del museo di Osteopatia, ci fa una proposta a dir poco intrigante: “volete trattare osteopaticamente un gruppo di Amish del Missouri?” Grande! Fantastico! Meraviglioso!
Jason ci porta nel villaggio degli Amish, dove il tempo si è fermato, dove non esistono: auto, corrente elettrica, ristoranti, hotel, comodita’ del nostro tempo; ma solo: cavalli, calessi, stalle e case comuni di un’antica epoca di immigrati americani. Insomma, eravamo con Harrison Ford nel film “the witness”. Uno sballo!
Purtroppo non possiamo fotografare o filmare ma l’emozione è forte. Veniamo divisi ed ognuno assegnato ad un hamish o una hamish da trattare, mentre i molti bambini presenti incominciano ad agitarsi e a piangere nel vedere quelli che ai loro occhi potrebbero essere degli extraterrestri.
A Sav gli capitano i più grossi e vi dico che gli Amish sono veramente grandi e grossi mentre io mi defilo su una ragazza piu’ leggera di 29 anni, senza piu’ un dente, con dolori cervicali terribili (strano vero?).
Le colleghe visitano i bambini, il Tinarel viene assorbito da questa energia ancestrale e manca poco che dopo il “vegano” mi diventi anche “amishiano”.
Siamo soddisfatti dell’esperienza e Jason ci porta fuori dal villaggio per la cena dopo un aperitivo nella sua sontuosa villa missouriana che… stranamente è costruita su di un cimitero pieno di tombe.
Vi sembra normale? Non ci sono zombie o anime infelici che vagano in questa terra desolata? mah!? …non sono tanto normali questi americani.
Pizza in quella che fu la banca di Still a Kirksville. Non c’è un solo edificio che non sia stato toccato o “benedetto” dal nostro daddy osteopatia. Poi tutti a nannen.
Il giorno successivo è la giornata: dell’Istituto di ricerca, della library piu’ famosa al mondo di osteopatia, del museo di Osteopatia e finalmente dello shopping osteopatico compulsivo nello spaccio dell’Universita’. Amici e Colleghi non potete capire quanto di piu’ fantasticamente kitsch Americano si possa trovare sotto l’effige di Still: siamo completamente drogati dai bicchieri, biro, divise d’ambulatorio, peluche, magliette. E’ un leggendario supermercato solo per osteopati.
Ma ritorniamo alle cose serie, cioè all’istituto di ricerca, dove la ricerca la fanno gli informatici affiancati agli osteopati. Come? Realizzano software e sistemi per quantizzare cio’ che noi percepiamo nella valutazione, quali sono i punti corretti delle nostre mani sul corpo e cercano di rendere scientifico l’approccio osteopatico. Comunque noi stiamo ai giochi e partecipiamo alle esercitazioni dove prendiamo i nostri voti nell’ascolto di questi bacini artificiali. Batto il fiol dun Tinarel in una gara di ascolto di tfe e tfs di bacini plastificati. Forse le banane che continua a mangiare in assenza di altri alimenti vegan lo stanno desensibilizzando? mah!?
Dopo essere stati sterilizzati e inguantati, passiamo alla library storica sotterranea dove, in percentuali ben precise di CO2 e ossigeno, vengono mantenuti tutti i sacri testi dell’osteopatia e non solo, dal primo storico diploma in osteopatia, agli stivali e al bastone di Still.
Al piano superiore troviamo, invece, tutti i libri di osteopatia esistenti al mondo, in tutte le lingue del mondo. Amazing!! Siamo assaliti dal furore conoscitivo, anche se tutte quelle lingue non le capiamo. Sara’, sempre, l’anima di Still che ci pervade? Successivamente facciamo visita al famoso “Museum of Osteopathic Medicine” gemellato con la nostra scuola OSCE del Doctor Spine.
Siamo immersi nella nostra storia: le definizioni e i principi di Still ci pervadono e affondano nelle nostre radici culturali.
Siamo soddisfatti! Questo è sicuramente un gran finale per il nostro viaggio.