PREMIO MIGLIOR TESI A.A. 2018 | VINCE IL 1° POSTO RICCARDO TAROZZI

PREMIO MIGLIOR TESI A.A. 2018 | VINCE IL 1° POSTO RICCARDO TAROZZI

La Scuola OSCE, quest'anno ha deciso di mettere in palio 3 premi per le 3 migliori tesi dell'anno accademico 2018.

E' stato valutato l'impegno, l'originalità del progetto, e i risultati ottenuti.


Il PRIMO PREMIO
quest'anno va  Riccardo Tarozzi, con il suo progetto di tesi dal titolo

"TRATTAMENTO OSTEOPATICO ED ESERCIZI PROPRIOCETTIVI PER PREVENIRE LE CADUTE NELL'ANZIANO "

Studio Sull'Effetto combinato di tecniche per l'armonizzazione dei diaframmi ed esercizi ad occhi chiusi per migliorare la postura e l'equilibrio nell'anziano 


Di seguito l'Abstract di tesi, che ci teniamo a pubblicare per valorizzare il successo ottenuto dai nostri studenti, condividenti i risultati del progetto.

Abstract

L’invecchiamento è un processo multifattoriale caratterizzato da una progressiva perdita delle capacità funzionali e cognitive, direttamente proporzionali all’avanzare degli anni.

L’invecchiamento della popolazione è un fenomeno emergente su scala globale, tanto nei Paesi in via di sviluppo, quanto nei Paesi sviluppati. Con l’invecchiamento si hanno delle modificazioni strutturali: cambia la postura e i problemi di deambulazione ed equilibrio compromettono l’indipendenza e contribuiscono al rischio di cadute.

L’organizzazione mondiale della sanità ha indicato le cadute degli anziani come uno dei “quattro problemi principali della geriatria” ed associato all’equilibrio instabile causano tassi di immobilità e mortalità elevati, oltre a contribuire ad una medicalizzazione precoce. Circa il 28-35% dei soggetti sopra i 65 cadono ogni anno, questa percentuale aumenta al 32-42% per quelli con età superiore a 70 anni.

Il primo scopo dello studio è valutare se la somministrazione di un Protocollo Standardizzato di Tecniche Osteopatiche (TMO) mirato al riequilibrio dei 5 diaframmi corporei, possa modificare la postura, migliorare la capacità di equilibrio e quindi prevenire le cadute negli anziani tra i 65 e gli 85 anni.

È stato quindi creato un Protocollo Standardizzato di Tecniche Osteopatiche da ripetere per ogni partecipante del gruppo. Queste tecniche hanno due pensieri osteopatici ben precisi: “Liberare ed equilibrale i 5 diaframmi corporei, in pazienti anziani”, e il “Miglioramento della circolazione sanguigna”. Il secondo scopo è quello di confrontare due gruppi di anziani (65-85 anni) che eseguono entrambi Esercizi Propriocettivi ad Occhi Chiusi, sottoponendo uno dei due allo stesso protocollo standardizzato di Terapia Manuale Osteopatica utilizzato per il gruppo precedente.

Per avere dei risultati misurabili ed oggettivi è stata utilizzata la pedana stabilometrica (Lizard Ultimate), prendendo in considerazione: l’Area (S), la Path length (L), la Velocità del baricentro (Vm). Hanno partecipato alla sperimentazione 59 soggetti, di cui 49 donne e 10 uomini, con un età compresa tra 65 e 85 anni, ovvero un età media di 75 anni. La maggioranza dei partecipanti mostrava la presenza di almeno tre patologie mediche: 40 pazienti lamentavano problemi cardio-circolatori, 38 disfunzioni visive e 28 con elevata presenza di colesterolo nel sangue.

I Partecipanti sono stati reclutati dopo una giornata informativa presso due centri sociali di Bologna e provincia.

Dopo una breve presentazione, è stato fornito loro un foglio con i criteri d’inclusione ed esclusione allo studio, il consenso informato e la liberatoria per la privacy. In seguito, le persone hanno consegnato i fogli compilati e firmati all’operatore, che dopo un breve colloquio conoscitivo, accettava o respingeva i soggetti.

I fattori d’inclusione erano le problematiche d’incertezza deambulatoria come: disequilibrio, algie cervicali, rigidità generale, sindrome del dolore cronico, ipertensione. Mentre come fattori d’esclusione problematiche cliniche come: Problematiche Neurologiche, Diabete (Neuropatia Retinica), Parkinsonismi, SLA, Sclerosi, Demenze in generale, Alzheimer.

Chi possedeva i requisiti richiesti è stato convocato in una successiva giornata per le valutazioni stabilometriche e per un’anamnesi patologica più approfondita.

In seguito alla quale sono stati suddivisi in maniera casuale in tre gruppi: Gruppo 1 (TMO) protocollo di Terapia Manuale Osteopatica, Gruppo 2 (EPOC) Esercizi Propriocettivi ad Occhi Chiusi eseguiti tutti i giorni, Gruppo 3 (EPOC+TMO) Esercizi Propriocettivi e Terapia Manuale Osteopatica. La sperimentazione è durata due mesi, durante i quali ci sono stati 6 incontri di cui 2 di valutazione (T0 – T1) e 4 appuntamenti di trattamento (A). Per raggiungere il primo scopo è stato confrontato il Gruppo 1 prima e dopo la somministrazione del protocollo di TMO. Per il raggiungimento del secondo scopo sono stati valutati il Gruppo 2 ed il Gruppo 3 (trattato con il Protocollo Standard di Tecniche Osteopatiche).

I risultati ottenuti sono stati analizzati partendo dagli obiettivi posti all’inizio della sperimentazione: Per il primo obbiettivo sono stati presi considerazione i risultati ottenuti nei i tre parametri stabilometrici del Gruppo 1. L’analisi dei parametri ad occhi aperti ha mostrato una differenza significativa al post-test indicando una maggiore stabilità posturale ad occhi aperti.

Per quel che concerne l’analisi ad occhi chiusi nessun effetto significativo del trattamento osteopatico è stato individuato. L’Area del baricentro sembra subire un leggero aumento seppur non significativo, mentre la Path lenght e la Velocità mostrano un lieve trend di miglioramento del controllo posturale ad occhi chiusi.

Questi dati sono discordanti: sia tra i tre parametri sia tra i risultati ottenuti ad occhi aperti. Nell’indagare il secondo obbiettivo sono stati analizzati i tre parametri posturografici dei Gruppi 2 e 3, si è notato come ci sia stato un trend di cambiamento (riduzione) dal pre-test al post-test per entrambi i gruppi e che non si noti né l’interazione né l’effetto dell’intervento della Terapia Manuale Osteopatica. Si nota però un trend di diminuzione non significativo, per le valutazioni ad occhi aperti, maggiore su i tre parametri per il Gruppo 3.

Questi erano in linea con quanto ottenuto nella valutazione del Gruppo 1 a T1, dove abbiamo un trend di riduzione dei tre parametri posturometrici ad occhi aperti, rispetto a quelli valutati ad occhi chiusi. Tale risultato ci fa pensare che un intervento di supporto della TMO all’EPOC è avvenuto ma non statisticamente significativo e in maniera più marcata ha influenzato la postura e l’equilibrio dei partecipanti nella condizione occhi aperti.

Alla luce dell’analisi dei dati ci sentiamo di affermare che pur non fornendo dati significativi dal punto di vista statistico, i risultati sono comunque interessanti.