Premio miglior tesi ANNO FORMATIVO 2022/2023

Premio miglior tesi ANNO ACCADEMICO 2022/2023

TRATTAMENTO OSTEOPATICO NELLA SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO

STUDENTE: LAURA FURLAN ed ELISA PACETTA

RELATORE: DOTT.SSA ROSSELLA ARNONE, D.O. GENNJ GIROLOMINI, D.O. ALESSANDRO MANCINI

Una menzione particolare per la Dottoressa Rossella Arnone, Medico Chirurgo, Specialista in Ostetricia e Ginecologia Fisiopatologica della Riproduzione, Docente scuola OSCE | Osteopathic Spine Center Education, che ha supportato la stesura della tesi e delle ricerche in prima persona, con estrema professionalità e dedizione, nel suo studio privato, al fine di permettere alle studentesse di effettuare un lavoro rigoroso e dettagliato.

Introduzione:

numerosi studi hanno messo in evidenza come la modulazione centrale e l’attivazione anormale dei neuroni ipotalamici, responsabili della secrezione di GnRH, svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo della PCOS. L’aumento di rilascio di GnRH promuove l’incremento della sintesi dell’ormone luteinizzante (LH) rispetto alla sintesi dell’ormone follicostimolante (FSH) con diverse conseguenze: iperandrogenismo, anovulazione e secrezione ovarica di IGF-1 che contribuisce alla formazione di ovaie policistiche. Anche l’aumento del tono simpatico è stato associato alla sindrome dell’ovaio policistico. L’obiettivo di questo studio è quello di verificare se, inserendo all’interno del trattamento osteopatico tecniche cranio- sacrali e tecniche finalizzate a diminuire il tono simpatico e a stimolare l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, si possono ottenere miglioramenti significativi dei sintomi della PCOS, dello squilibrio ormonale e del volume ovarico.

Materiali e metodi:

24 donne con sindrome di ovaio policistico di età compresa tra i 20 ai 41 anni (età media: 29 e DEV.ST.: 4,1), con precedente diagnosi di PCOS, sono state reclutate e successivamente suddivise in modo randomizzato in due gruppi, uno sperimentale ed uno di controllo. Sono state escluse dallo studio tutte le pazienti che assumevano farmaci, inclusa la pillola contraccettiva e quelle con patologie associate. Le pazienti dei due gruppi sono state poi sottoposte a 6 sedute di trattamento osteopatico tenutesi a 2 settimane l’una dall’altra. Per valutare l’efficacia del trattamento osteopatico sono stati effettuati prima e dopo le 6 sedute di trattamento la misurazione dei volumi ovarici, tramite ecografia transvaginale, insieme agli esami del sangue per valutare i livelli ematici di TSH, LH, FSH, Cortisolo, Testosterone, DHEAS, Androstenedione, Estradiolo. Inoltre, è stata valutata la qualità di vita delle pazienti prima, dopo i tre mesi di trattamento e dopo due mesi dall’ultimo trattamento tramite due questionari: PCOSQ e Acne-QoL.

Risultati:

Dallo studio è emerso che il gruppo sperimentale, rispetto a quello di controllo, ha avuto una diminuzione statisticamente significativa del volume ovarico destro (p= 0,039), dei valori ematici di Androstenedione (p= 0,025), del DHEAS (p= 0,047) ed un miglioramento della qualità della vita. Dai questionari PCOSQ e Acne QoL, infatti, è emerso che le pazienti trattate osteopaticamente hanno avuto un miglioramento della Sindrome pre-mestruale (minore mal di testa, gonfiore e crampi addominali), cicli più regolari ed un miglioramento della qualità della pelle.

Conclusioni:

Il trattamento osteopatico risulta essere un utile strumento nella gestione multiprofessionale della PCOS che può contribuire a ripristinare un equilibrio del sistema neurovegetativo, dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene e migliorare la qualità della vita delle donne con questo disturbo.